L’ IMPORTANZA DEL CULTO DELLE TOMBE PRESSO I GRANDI POETI ITALIANI

Doc. Dr. Gülbende KURAY

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Se ci avviciniamo alla letteratura italiana ci rendiamo conto ben presto che i poeti italiani fin dai primi secoli, hanno avuto una predilezione per la poesia sepolcrale. Sia pure per diversi motivi molti di essi si sono spesso ispirati a questo tema nelle loro opere. In altre parole, il culto delle tombe ha sempre avuto un posto importante tra gli argomenti favoriti dei poeti di quasi tutti i secoli. Il medioevo mescolò spesso leggende cristiane con leggende pagane riguardanti questo argomento. Prima di Dante, l’idea di un mondo sotterraneo fu l’ispiratrice di alcune visioni fantastiche. Per esempio qualche motivo sepolcrale proprio della leggenda religiosa nel Medioevo venne a confondersi con alcune fantasie appartenenti al ciclo di Artù. Spesso il sepolcro e gli spettri eccitano le esaltate fantasie degli scrittori medioevali.
Anche la poesia popolare si compiace di queste immagini. Anche in alcuni poeti rinascimentali come l’Ariosto e il Tasso, spesso troviamo elementi romanticamente sepolcrali, in altri, a cominciare particolarmente dal Petrarca, questo motivo ha soprattutto valore simbolico.
In seguito gli influssi della poesia sepolcrale di autori stranieri sui poeti italiani del Settecento e dei primi dell’ Ottocento non furono
pochi. In primo luogo la letteratura inglese e anche la tedesca influirono sulla letteratura italiana di quel periodo mediante le operette
sepolcrali. Per esempio il Foscolo è stato influenzato da questi scrittori stranieri. Per lui che erra alunno spirituale del Parini, i sentimenti le immagini sepolcrali sono tutti informati a sentimenti civili, patriotticie religiosi. E questi si riflettono in una superiore armonia nel Carmefascoliano.

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