La saggezza dei Greci

Costanzo Preve

Una proposta interpretativa radicale per sostenere l’attualità dei Greci oggi

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A suo tempo Louis Althusser sostenne che «[…] una filosofia non viene al mondo come Minerva nella società degli dei e degli uomini. Essa esiste solo per la posizione che occupa, ed occupa questa posizione solo conquistandola nello spazio pieno di un mondo già occupato».
Non sono un althusseriano, perché non condivido la riduzione dello spazio filosofico propriamente detto a spazio epistemologico e/o ideologico. In questo senso Althusser non è certo un continuatore dei Greci (che sono infatti del tutto assenti nel suo pensiero – al di là di un uso di Epicuro ridotto a teorico della cosiddetta «aleatorietà»). E tuttavia la sua affermazione si adatta perfettamente a descrivere la situazione di chi intende tentare una nuova interpretazione dei Greci. Le interpretazioni sono infatti state negli ultimi due secoli talmente numerose che chiunque ci provi deve “conquistarsi il suo posto nello spazio pieno di un mondo già occupato”. E questo sarà infatti anche il mio caso.
Dividerò la mia argomentazione in sei parti successive. In primo luogo, darò la mia personale interpretazione del “nucleo vivente” (o se vogliamo della “saggezza permanente”) del pensiero greco classico. Qui siamo di fronte evidentemente ad uno spazio pieno di un mondo già occupato. In secondo luogo, svolgerò alcune riflessioni sul pensiero ellenistico, a partire dai giudizi opposti (ma a mio avviso segretamente complementari) di Hegel e del giovane Marx. In terzo luogo, mi porrò il sempiterno ed irrisolvibile problema della continuità e/o della discontinuità fra il cristianesimo ed il mondo classico dei Greci, insieme al problema più specifico (e forse più facile da risolvere) della continuità o discontinuità fra Platone ed Aristotele e la teologia cristiana, particolarmente domenicana. In quarto luogo, esaminerò il momento storico di massimo “allontanamento” dai Greci, e cioè il momento della costituzione formalistica del soggetto, da Descartes a Kant passando per Hobbes. In quinto luogo, esaminerò invece il processo storico contrario di progressivo “riavvicinamento” ai Greci, da Hegel ad Heidegger passando per Marx. I paragrafi quarto e quinto sono essenziali per comprendere il rapporto dei Greci con la nostra modernità. Nel sesto paragrafo farò alcune considerazioni finali, con un commento sull’interpretazione data da Nietzsche al mondo greco.

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